Sicurezza sul lavoro, FederTerziario: “Si sblocchi il tesoretto Inail a favore di aziende virtuose in formazione”

Premiare   le   imprese   che   investono   in   innovazione   e   formazione   per   aumentare   la sicurezza sui luoghi di lavoro utilizzando parte del tesoretto dell’Inail che, stando al bilancio   di   previsione   2023  approvato   dal   Consiglio   di   indirizzo   e   vigilanza   e comunicato nei giorni scorsi, ha registrato un avanzo finanziario di circa 1,5 miliardi.

È questa   la   strategia   evidenziata   da FederTerziario – in   rappresentanza   di   85mila imprese associate che operano tramite 70 sedi territoriali – sul tema degli interventi da effettuare   in   materia   di  riduzione   del   rischio.   Iniziativa   prioritaria   che, secondo l’organismo datoriale, andrebbe supportata   anche   da   altre   misure   che   includano   la semplificazione delle norme e il loro adeguamento per settore e tipologia di impresa, la promozione della cultura della sicurezza e la definizione di un aspetto consultivo degli organi di controllo nei confronti delle imprese, superando l’aspetto puramente ispettivo e sanzionatorio rivestito sino ad oggi.

FederTerziario chiede alle istituzioni e ai ministeri vigilanti un impegno immediato, dati   gli   oneri   reperibili   nel   bilancio   dell’Inail   che   vede   in   36,72   miliardi   di   euro l’ammontare   presunto   di   giacenza   di  cassa   depositata   in   Tesoreria   centrale, per autorizzare   investimenti   adeguati   finalizzati   alla   promozione   delle   azioni   utili   a ridurre   il   fenomeno infortunistico, a partire   da   nuova   stagione   di  formazione   e informazione   che   vada   dalle   scuole   alle   aziende.  “Non   si   può   prescindere dall’informazione   e   dalla   formazione   che   cominci   dagli   studenti   per responsabilizzare i lavoratori di domani e che coinvolga anche i titolari d’azienda, obbligati   dalla   legge, e   i   dipendenti – spiega Alessandro Franco, segretario generale di FederTerziario – senza dimenticare gli investimenti in innovazioni tecnologiche destinate a migliorare lo stato di sicurezza dell’ambiente di lavoro, spesso andando anche oltre le richieste normative. Supportare fiscalmente queste aziende   è   fondamentale   e   pertanto   bisogna   lavorare   per   permettere   l’effettiva operatività di un bilancio, quello dell’Inail, che chiude sistematicamente con oltre un miliardo di euro di avanzo”.

Azioni   non   più   rinviabili   visto   che   salute   e   sicurezza   sui   luoghi   di   lavoro   sono urgenze   rappresentate   dagli   ultimi   dati   Inail – cresciute   del   35,2%   le   denunce   di infortunio   nel   confronto nei primi nove mesi   del   2022   rispetto   allo   stesso   periodo dello scorso anno – e recepite dal governo nazionale che, dopo il primo tavolo del 12 gennaio al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, a cui ha partecipato anche FederTerziario   con   Simone   Bentrovato,   componente   dell’Ufficio   di   direzione,   ha fissato una serie di incontri cadenzati a partire dal 26 di questo mese, quando sarà affrontata la spinosa questione dell’alternanza scuola lavoro.

Resta centrale la necessità di integrare sicurezza e salute con le altre esigenze presenti nei luoghi di lavoro che potrebbero comunque contribuire a ridurre i fattori di rischio e   aumentare   la   competitività   delle  imprese: orari   di   lavoro   flessibili, assistenza sanitaria   e   smart   working.   “La salute e la sicurezza sul lavoro – spiega Simone Bentrovato – devono essere considerate, quindi, in un contesto integrato con tutti gli altri   processi   aziendali.   Le   sovrapposizioni   vanno   dal   lavorare   in   modo generalmente sostenibile, all’assumersi la responsabilità di garantire che le misure di protezione delle persone e dell’ambiente siano rispettate durante l’intero processo produttivo, alla responsabilizzazione dei lavoratori”.

Uno   sviluppo   già   rintracciabile   nelle   grandi   aziende con FederTerziario che però sottolinea l’importanza di avviare iniziative per potenziare questi processi anche nelle realtà più piccole. Servono insomma azioni per “accompagnare e sostenere le pmi in tale fase transizionale, sia destinando alcune fonti di finanziamento proprio alla formazione   dei   piccoli   e   piccolissimi   imprenditori, sia   attraverso   forme   di finanziamento o agevolazioni fiscali e contributive per le imprese che investono in sicurezza   e  innovano   i   processi   produttivi,   favorendo   lo   sviluppo   della compartecipazione”.

SCARICA LA RASSEGNA STAMPA

Condividi questo articoli
Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp