Il 2025 si apre con un incremento senza precedenti delle minacce informatiche legate all’intelligenza artificiale. Secondo il nuovo SMB Threat Report 2025 di Kaspersky, nei primi quattro mesi dell’anno i file dannosi che si spacciavano per versioni false di ChatGpt sono aumentati del 115% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Un dato che evidenzia il cambiamento nelle strategie dei cybercriminali, sempre più orientati a sfruttare l’hype tecnologico e mediatico per ingannare gli utenti. Le esche tradizionali, come i documenti Word o Excel infetti, vengono gradualmente sostituite da applicazioni che imitano i software di intelligenza artificiale più popolari. Il risultato è una minaccia che si diffonde rapidamente, in particolare tra le piccole e medie imprese, spesso più esposte per mancanza di risorse e di formazione specifica. Tra gennaio e aprile 2025, 8.473 utenti di pmi si sono imbattuti in programmi dannosi, camuffati da applicazioni legittime. Sono stati individuati 4.043 file unici di malware e software potenzialmente indesiderati, un numero inferiore rispetto ai 5.587 del 2024, ma con una composizione diversa: cresce la quota di quelli che imitano strumenti emergenti basati sull’Ia.
Zoom resta l’applicazione più sfruttata con oltre 1.650 falsi file (41% del totale), seguita da Outlook e PowerPoint (16% ciascuno), Excel (12%) e Word (9%). Tuttavia, è ChatGpt a registrare la crescita più marcata, con 177 varianti di file malevoli individuate (+115%). Anche DeepSeek, modello lanciato nel 2025, ha già collezionato 83 casi documentati, segno della rapidità con cui gli aggressori si adattano ai nuovi trend tecnologici. Per FederTerziario, questa evoluzione impone una riflessione profonda: la cybersecurity non può più essere considerata un costo, ma un investimento strategico. È indispensabile promuovere una maggiore consapevolezza digitale e diffondere pratiche di prevenzione anche tra le realtà più piccole. Solo un approccio sistemico, che unisca tecnologia, formazione e cultura della sicurezza, potrà garantire la resilienza delle imprese italiane di fronte a un panorama di minacce sempre più sofisticato.








